Le esplorazioni di Maraina e Davide

I colori tipici della Liguria si sublimano nelle tinte pastello delle case di Bordighera alta. Il borgo nasce ufficialmente nel 1470 quando alcune famiglie locali decidono di provvedere alla fortificazione di un nucleo abitativo posizionato sulla sommità di Capo Sant’Ampelio per riedificare la città che versava in stato di abbandono.
Precedenti a tale data esistono diverse testimonianze che raccontano di un borgo medievale, sicuramente di case sparse di pescatori, di tracce di insediamenti preromani, e di percorsi di viabilità romana con tombe e tracce di frequentazione a macchia di leopardo.

Il nucleo di abitazioni che costituisce Bordighera vecchia o Bordighera alta, ben distinto da quello che viene definito “borgo marina”, è dunque frutto della necessità di difendersi dalle scorribande dei pirati saraceni che a cavallo tra il XV e il XVI secolo flagellavano le coste del ponente ligure. Come da prassi antica dunque si cercava riparo su alture difendibili e che fossero dotate per lo meno di punti di osservazione tali da poter, con largo anticipo, prevenire l’arrivo degli assalitori.

La città è cinta da mura che le conferiscono una forma all’incirca pentagonale. Vi sono tre porte: Porta Sottana, Porta Soprana e Porta Maddalena collegate, all’interno da Via Lunga e Via Dritta, oltre che da tutta una serie di minuscoli carugi.
Le piazze principali sono Piazza Viale e Piazza del Popolo.
Su Piazza Viale si affaccia l’antico ospizio, un edificio a più piani con ballatoi e tetto in legno decorato, istituito proprio per assistere i bisognosi dal Frate Francescano Padre Giacomo Viale che fu parroco di Bordighera a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Al centro della Piazza si trovava fino agli anni 70 del Novecento la fontana detta di Magiargé (ora spostata dinnanzi al Municipio). Sulla piazza, che fa da piacevole cornice, ora affacciano alcuni dei ristorantini che vivacizzano il borgo.

Piazza Viale

Piazza del Popolo è il vero cuore del borgo. Ad essa si accede in due modi: da est attraverso Porta Maddalena, la quale, genera una delle viste più piacevoli e fotografate dai visitatori, dato che inquadra lo spicchio blu di mare in direzione di Ospedaletti e Sanremo. Piccola curiosità se alzate gli occhi e guardate l’edificio che sorge sopra la porta… una volta era adibito a carcere.
L’altro accesso a Piazza del Popolo avviene tramite una rampa semivoltata che risale da Porta Soprana. La rampa ha come pavimento la classica mattonata ligure e vi conduce ad una piazzetta minuscola su cui insiste in parte un archivolto. Questo è generato dall’edificio che ospita il campanile della chiesa della Maddalena… il quale però è staccato dal corpo di fabbrica della chiesa: esso insiste sulle strutture murarie di una antica torre di avvistamento tardomedievale la cui funzione fu modificata soltanto nel XVIII secolo. L’iconica silhouette del campanile è ben visibile da ogni parte del borgo, anche e soprattutto dalla città bassa. Vi segnaliamo, peraltro, le colorate scandole in maiolica che decorano la cupola a cipolla.

Giunti in piazza vi troverete a sinistra Via Lunga, ed a destra la piazza con i gradini bianchi della Chiesa della Maddalena. Accanto a Voi, a chiudere il lato sud della piazza, un muraglione di case con porticine piccole e scale ripide (tra cui, curiosità, seminascosto e distaccato l’ufficio tecnico del Comune, come foste a Topolinia) e più distante l’Oratorio di San Bartolomeo e la Porta Marina.

La facciata della Chiesa di Santa Maria Maddalena è semplice ed elegante: due ordini, un solo rosone rococò, nessuna apertura in basso se non il portale decorato a stucchi bianchi e con l’affresco della Santa cui l’edificio religioso è dedicato. All’interno però i decori sono più ricci e carichi di devozione. Si sente l’odore del mare e delle vite dei pescatori di Burdighetta (così era definita anticamente la città), della fatica quotidiana e degli sforzi per adornare l’amato tempio.

Sempre su Piazza del Popolo, in direzione di Porta Maddalena, vi consigliamo la visita dell’ Oratorio di San Bartolomeo. L’edificio è una aula unica ed insiste su una preesistente chiesa già dedicata a Maria Maddalena di cui restano alcune finestre monofore.
La decorazione interna è di uno stupefacente azzurro con colonne tortili e finti marmi policromi e paraste scanalate, in perfetto stile barocco ligure ed una movimentata volumetria.

Vi consigliamo, dopo aver esplorato il borgo alcune possibilità:

A. Scendete attraverso Porta Soprana. Appena varcata la porta giratevi e potrete avere un bello scorcio del paese con le case e le finestre affastellate e al di sopra di esse il campanile colorato. Poi proseguite verso la pineta in modo da scendere a raggiungere il mare passando dal Marabutto fino a giungere a Capo Sant’Ampelio. Passeggiata flash che abbiamo descritto qui: Bordighera dal marabutto al porto.

B. Risalite lungo il fianco della Chiesa della Maddalena e seguite le indicazioni verso la Passeggiata del Sentiero del Beodo. Potrete fare anche una piccola deviazione verso Villa Mariani, casa-atelier del pittore, che merita senz’altro una visita.

C. Scendete da Porta Sottana e potrete scegliere se percorrere in discesa la strada mattonata che vi condurrà sulla Via Romana o se, svoltando subito a sinistra, fiancheggiare gli antichi bastioni e raggiungere i giardini di Via G. Parini subito alle spalle del Palazzo del Municipio. Qui, all’ombra dei lunghi rami secolari, potrete ammirare alcuni alberi giganteschi di Ficus classificati come alberi monumentali d’Italia. Una mattonata vi condurra fino al fronte del Municipio dove si trova ora la fontana di Magiargè.

Il palazzo bianco, detto Palazzo Garnier, deve il suo nome all’architetto parigino Charles Garnier che ha lasciato un segno indelebile nella storia della città.

Ora che siete davanti alla fontana di Magiargé, è il caso che ve ne accenniamo la vicenda.
Si dice che Boabil, un pirata arabo, durante le sue razzie, si innamorò di una giovane fanciulla che aveva per nome Ziadatalé e la rapì. La ragazza fu costretta a una vita di schiavitù e navigazione.

Boabil assediò Bordighera per ottenere dei rifornimenti. La ragazza si ammalò gravemente e il pirata la affidò alle cure degli abitanti, in cambio della fine dell’assedio da parte dei suoi uomini.

La sventurata Ziadatalé morì in paese, con dispiacere e rimpianto dei bordigotti che ne avevano preso a cuore le sorti e prestato attenzioni e cure.
La fanciulla fu sepolta sulla Spianata del Capo. Sul suo sepolcro il pirata pose un gelsomino nero con la minaccia ai bordigotti che se il fiore fosse morto egli sarebbe tornato ad assediare il paese.
Gli abitanti del borgo, per evitare il ritorno del pirata ed in omaggio al ricordo della giovane, decisero di costruire un monumento da dedicarle con una statua detta di Magiargé (che a seconda delle interpretazioni sarebbe una deformazione di quello della povera defunta o della parola smargiassa – ossia scostumata – in riferimento alle fattezze della statua). La leggenda narra che l’acquedotto che portava l’acqua alla vasca della statua di Magiargé originariamente fosse stato concepito per irrigare proprio il gelsomino nero.

La statua, che aspetta ancora uno studio approfondito e un restauro accurato, proviene forse da una villa romana della zona e probabilmente raffigura Igea, la dea greca della salute. La testa e la mano sono rifacimenti del primo Novecento.

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4 risposte a “Il minuscolo scrigno di Bordighera alta”

  1. Avatar I più bei borghi del Ponente Ligure – Maraina in viaggio

    […] Bordighera alta è il classico borgo ligure ben tenuto fatto di carrugi stretti, di edifici alti e stretti, di piccole piazzette su cui affacciano chiese barocche e di stradine che escono dalle mura per risalire l’entroterra, ad esempio lungo il Sentiero del Beodo, una bella passeggiata naturalistica e panoramica di mezza costa. […]

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  2. […] Borghetto San Nicolò è un piccolo paesino di mezza costa che domina dall’alto la valle omonima. Le sue dimensioni e la sua minore notorietà rispetto ad altri borghi vicini, come ad esempio Vallebona o Seborga, non devono trarre in inganno, perché in realtà pare vantare origini piuttosto antiche e, soprattutto, è importante perché proprio qui, nel 1470, si riunirono le famiglie che di lì a poco avrebbero fondato, più vicino al mare, Bordighera. […]

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  3. […] Il campanile, di impianto romanico, è poi rimaneggiato anch’esso in epoca barocca: la sua cupoletta rivestita di tegoline colorate e smaltate è un vezzo artistico che si ritrova anche nel campanile della chiesa di S. Maria Assunta a Bordighera Alta. […]

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  4. Avatar Scoprire Bordighera, la più amata dagli Inglesi di fine ‘800 – Maraina in viaggio

    […] Non mi dilungo oltre su Bordighera alta, rimandando a un post specificatamente dedicato sul blog “Esplorare l’estremo Ponente Ligure”: Il minuscolo scrigno di Bordighera alta. […]

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