Se volete un assaggio della Bordighera dal passato fulgido e raffinato vi consigliamo vivamente di visitare il Museo Biblioteca Clarence Bicknell sulla Via Romana 39.
Come arrivarci: partendo dall’Hotel Rosalia è facilissimo. Vi basterà risalire Via Girolamo Rossi e svoltare a destra una volta arrivati all’incrocio con la Via Romana. Una passeggiata di una quindicina di minuti lungo un signorile percorso ombreggiato da tigli e punteggiato da un susseguirsi di splendide dimore storiche. (Vi parleremo di questa via in dettaglio in un prossimo post).
Il Museo Biblioteca si trova in una piccola traversa sul marciapiede sud: Via Bicknell. Il viottolo scende verso un giardino che appartiene ad una dimensione temporale altra: lo capirete dopo pochi metri.
Lungo il muretto di cinta che corre alla vostra sinistra e che reca l’insegna del Museo, vedrete un rigoglio di fronde ed alla base, alcune potentissime radici che si insinuano nel muretto stesso e nell’asfalto, spaccandoli con quella forza che appartiene solo alla Natura.
Si tratta delle radici di uno dei tre giganteschi Ficus Macrophylla di cui Bordighera può vantarsi e che sono iscritti nel Registro Alberi Monumentali Italiani (insieme a molti altri sparsi sul territorio comunale). Questa pianta ha radici alte almeno un metro e lunghe decine di metri che avvolgono al loro interno addirittura una Palma Phoenix e, cosa notevole, un muretto e l’antico cancello del Museo (ancora oggi visibile ed immobilizzato tra le “spire” dell’albero). Il ficus è alto circa venti metri e allarga il suo mantello per quasi altrettanti a dare ombra all’ingresso-giardino del Museo.



Accanto al ficus troverete riposizionato un breve tratto della Via Iulia Augusta proveniente dalla città romana di Albintimilium (recuperato da quel contesto nel 1929 e qui musealizzato) ed alcuni pannelli esplicativi dedicati al Museo ed al personaggio di Clarence Bicknell.

Vi troverete in un luogo fuori dal tempo, rimasto pressochè inalterato dal 1888, anno in cui Bicknell decise di costruire il museo per poter accogliere le proprie collezioni e per farne un luogo di cultura (come tutta la comunità inglese all’epoca generalmente faceva): l’edificio preceduto da un cortiletto ghiaiato in grado in estate di accogliere eventi, è coperto da un tetto a capanna e sembra quasi un tempio anglicano. Sulla facciata color arancio ornata da ordini orizzontali di mattoni alternati a fasce di colore e alleggerita da una balconata vedrete un piccola monofora ed un portichetto dalle basse colonne che generano archi a tutto sesto il quale è avvolto nell’abbraccio di un immenso glicine che in primavera sprigiona i suoi fiori lilla. La biblioteca è circondata da numerosissime specie vegetali e da un patio semicoperto in cui passeggiare e leggere.

Prima di entrare alcune informazioni sulla figura del nostro ospite: Clarence Bicknell.
Clarence Bicknell è uno dei più influenti personaggi anglosassoni che hanno contribuito a sviluppare l’estremo Ponente ligure, trasformandolo da terra di contadini e pescatori a luogo di villeggiatura e di vivace endroit culturale.

Clarence Bicknell è un pastore anglicano che, come molti suoi conterranei, nella seconda metà dell’Ottocento sceglie la Riviera per svernare e poi inevitabilmente finisce per fermarsi stabilmente. A conquistarlo sono le montagne, le Alpi Liguri che egli percorre in lungo e in largo, scoprendo e documentando una serie di incisioni rupestri in quella che viene chiamata la Vallée des Merveilles, lungo i crinali del Monte Bego, al confine tra Francia e Italia. Di queste incisioni rupestri lui redige dei frottages che oggi sono conservati ed esposti al Museo Bicknell di Bordighera. Il suo interesse non si limitava ai calchi delle incisioni rupestri, ma anzi nasceva dal suo amore per le piante: al Museo Bicknell sono esposti gli acquerelli che Clarence realizzava durante le sue lunghissime passeggiate sulle Alpi Marittime, soprattutto nelle valli tra Casterino e Fontanalba. (All’interno del Museo troverete un video didattico che ne riassume la biografia).
Ma ora entriamo nel Museo.
Superato l’ingresso a bussola, ci accoglie un ambiente a navata unica con pavimento in legno (in cui ci sono ancora le formelle in ghisa utilizzate per il sistema di riscaldamento a pavimento dell’epoca) ed ai lati due lunghi ballatoi sorretti da snelle e semplici coloninne sempre in legno scuro.
Al centro dell’aula un tavolone per gli studiosi. Tutto attorno al piano terra ed al piano primo si trovano gli scaffali per i libri: il Museo Biblioteca Bicknell è la più fornita biblioteca archeologica del nord Italia.
Oltre ai preziosi volumi ci sono alcune teche di materiali archeologici provenienti da Albintimilium, da alcune tombe di epoca romana rinvenute tra Bordighera e Ventimiglia, parte della immensa collezione di frottages di graffiti eseguiti dal Bicknell (il resto si trova a Genova), una collezione di meravigliose farfalle e tutte le specie di piante che Mr. Bicknell ha collezionato durante la sua vita.
La navata è illuminata da finestre trilobate con arco a tutto sesto che utilizzano il medesimo linguaggio architettonico della Chiesa Anglicana di Bordighera (che tra l’altro è vicinissima a Villa Rosa, la residenza di Mr. Bicknell). Vedrete il ricorrere dei tipici caratteri architettonici inglesi del XIX secolo sparsi per tutta la nostra città… Provate con noi ad immaginare quale eleganza dovesse distinguere Bordighera dai luoghi limitrofi.





Al fondo della Biblioteca su un livello leggermente rialzato c’è l’abside al centro della quale si trovano un pianoforte a coda e tre ritratti. Il centrale raffigura Clarence Bicknell, i due laterali sono Edward e Margareth Berry, nipoti del Bicknell e attivissimi mecenati di Bordighera, nonchè autori della guida di viaggio Alla porta occidentale d’Italia che illustra il ponente ligure e le sue tradizioni ai raffinati turisti inglesi che desideravano conoscere questo territorio.

Tra gli scricchiolii di un legno pluricentenario, un profumo di libri antichi e una luce calda ed avvolgente vi capiterà di notare scritte in una lingua non proprio famosissima: è l’Esperanto, lingua internazionale di cui Bicknell era grande cultore e studioso. Tra gli altri scopi del Museo egli desiderò fortemente che esso diventasse anche un importante centro esperantista. Questo gli riuscì, perchè ancora oggi molti studiosi di questa lingua si ritrovano al Bicknell.

Oltre ad accogliere gli esperantisti, il Museo Biblioteca Bicknell è sede di eventi anche di altro profilo culturale e meta di studiosi di archeologia da tutto il mondo.
A guidare il centro c’è l’Istituto Internazionale di Studi Liguri un ente che da diversi decenni si occupa in primis di alta cultura, Storia ed Archeologia. La sede principale del IISL si trova nell’edificio che è un poco più a monte del Museo Bicknell (sulla Via Romana) e che tra le altre cose ospita anche una collezione di quadri del famoso pittore Pompeo Mariani. La visita di questa collezione è compresa nel biglietto della visita al Museo Bicknell.
Qui tutte le informazioni sulla visita al Museo: http://www.museobicknell.com/il-museo





Prima di lasciarci vi comunichiamo che recentemente il comune di Bordighera ha attivato in collaborazione con le sue controparti francesi un percorso di ciclovia dedicato a Clarence Bicknell ed ai suoi luoghi: quindi partendo da Bordighera è possibile raggiungere le località dove egli studiava quali ad esempio Casterino. Qui maggiori info: https://www.visitbordighera.it/le-esperienze/ciclovia-bicknell
Se dopo aver letto questo post decidi di visitare il Museo Biblioteca Bicknell, ritorni qui per lasciarci le tue impressioni? Ogni commento è ben gradito e ci aiuta a migliorare l’offerta di consigli e cose da vedere.

