Una delle cose che più amiamo Marina ed io, è immergergi nella natura selvatica.
In particolare io (Davide) ho sempre sentito la necessità di un contatto profondo con gli elementi naturali di terra fuoco ed acqua.
E’ consuetidine delle nostre terre, in estate, fuggire ogni tanto dalle spiagge affollate e brucianti e dall’acqua del mare che sembra non avere più alcun potere rinfrescante, rifugiandosi nel prezioso entroterra a cercare il fresco.
Come sapevano bene gli Avi, tra le opzioni più piacevoli ci sono quella di risalire sulle vicine e ventilate montagne, organizzare una gita nei boschi, cercare l’ombra in un borgo antico o, ancora meglio, immergersi in uno degli infiniti laghetti naturali che i nostri torrenti generosamente ci offrono.
Siamo molto grati alla Natura di questi preziose alternative e di certo non vogliamo lasciare che esse restino inutilizzate!

Ad esempio a noi piace molto andare ai laghetti. Vorremmo infatti consigliarVi una piacevole escursione parlandovi di quelli più famosi.
Premettiamo però che la natura ci sta molto a cuore e che questi posti sono un bene inestimabile, e che nella visita di questi luoghi è necessario comportarsi con il massimo rispetto e la massima educazione e pulizia.
Raccogliamo sempre tutti i rifiuti, NON schiamazziamo, NON roviniamo fiori e piante, cerchiamo di non impattare sul territorio.
La gita ai laghetti di Rocchetta Nervina è quella più semplice. (Il borgo di Rocchetta è splendido e merita un articolo a parte, che troverete su questo blog).
Come raggiungere in 30 min Rocchetta Nervina: partendo dall’Hotel Rosalia, si svolta a sinistra e si percorre la Via Aurelia fino alla rotatoria che, superato il ponte di Camporosso Mare, vi permette di girare a destra e, seguendo la SP64, risalire la Val Nervia. Oltrepassata Dolceacqua, giungerete al ponte che si trova sulla confluenza del Rio Barbaira (che viene da Rocchetta) con il Nervia (che viene da Isolabona). Prendete a sinistra seguendo le indicazioni e andate avanti fino alla fine della strada, che vi condurrà senza svolte al paese. La strada è molto carina: alla vostra destra correrà il Rio Barbaira in un paesaggio verdeggiante e selvatico. Giunti al paese troverete comodi posteggi a pagamento alla vostra sinistra.
Il Rio Barbaira durante il suo tortuoso percorso crea salti, pozze, canyons con acque cristalline che sono amatissimi dai turisti che da tutta europa soggiornano nei nostri paesini o da tutti coloro che fin dalla Francia vengono a praticare il Canyoning.
Dal parcheggio e dal paese, svoltando a sinistra, troverete uno stretto sentiero che risale la valle.

Più avrete voglia di inerpicarvi e più vi allontanerete meno frequentatori incontrerete.
Per chi non ha molta voglia di scarpinare, ci sono alcuni laghetti vicini, ugualmente molto carini, che ci permettono di rinfrescarci e prendere un po’ di sole senza dover sudare troppo. (Ricordatevi che la valle è stretta e il sole scompare presto dietro alle montagne!).

Se siete tra quelli che camminano senza accusare la fatica, in 30 minuti circa ed equipaggiati con scarpe normali (da ginnastica vanno più che bene), potrete raggiungere la grande cascata. Si tratta della parte finale del percorso più comune ed è uno dei luoghi più pittoreschi che incontrerete: un grande muraglione a blocchi bugnati fa da salto al Rio Barbaira. Sopra al muraglione un piccolo pianoro terrazzato, esibisce come in una cartolina una casetta in pietra attorniata da alberi. Sotto la cascata una bella pozza di acqua fresca e verdeazzurra è li per accogliervi e ristorarvi. I massi tutto attorno, arrotondati, vi ospiteranno se non avrete troppe pretese di comodità. Più giù, se vorrete esplorare, potrete seguire il Rio alla ricerca di altre belle pozze d’acqua.


L’avventura non basta ? …allora datevi al Canyoning !
Se avete letteralmente voglia di immergervi nella natura il Canyoning è l’esperienza giusta. Per praticarlo è necessaria una minima attitudine fisica, nulla di agonistico, la capacità di stare a galla, essere pronti a un poco di acqua nel naso durante i tuffi, e a farvi calare ogni tanto con le funi. Natualmente questa attività si fa con una guida esperta.
Noi l’abbiamo fatto più volte con Yuri Montese, di Canyoning Liguria. Oltre ad essere una persona estremamente preparata, Yuri è in grado di guidarci passo passo in totale sicurezza per farci godere di una esperienza divertente che vi lascerà un ricordo indelebile.

E’ possibile scegliere tra diversi siti. In ognuno di essi tramite un sentiero si risale il torrente fino al punto di partenza del percorso. Il percorso di Rocchetta Nervina richiede una scarpinata di circa una ora, non troppo impegnativa ma con poca ombra, che ci conduce fino al Ponte del Cin: un luogo splendido e poco frequentato.
Il percorso di Molini di Triora (in Valle Argentina) ha una passeggiata nel bosco, più breve, che è quasi in piano e che termina in un punto in cui il Rio Grognardo (affluente del Rio Argentina) è in piano.
Ci si veste con le tute in neoprene, che ci permettono di scivolare meglio, non prendere urti violenti e non soffrire il freddo, si indossano le scarpe da ginnastica, le imbragature e l’elmetto… e poi via !
Yuri ci dà tutte le indicazioni su come comportarci e su come affrontare ogni ostacolo: dai toboga, ai salti, alle diverse discese con la fune…
Ci sono salti piccoli e grandi (fino a 8 metri)…ma chi desidera può “evitarli” e prendere un piccolo percorso alternativo.




L’acqua è verde cristallo, pulitissima, fresca che viene voglia di berla. Ci adagiamo sulle rocce durante le pause, o galleggiamo quando è concesso, felici come bambini… A volte le rocce sopra di noi sono così alte che sembra di percorrere un paesaggio amazzonico. Il cielo si fa piccolo e lontano: un nastro bianco-azzurro sottile e allungato tra pareti scoscese e sormontate da alberi che si sporgono come a guardarci.
Ci prende una euforia adrenalinica che nasce da tutto questo avventuroso percorso, ma sopratutto dall’energia scaturita dall’acqua, dalle piante e dalla natura tutta.
Si ride felici e ci si guarda attorno a cercare le farfalline che si posano sui fiori tra le rocce, i muschi rigogliosi, le gocciolature, i segni dell’acqua che da sempre scorre su queste pietre…
Ogni percorso ha livelli diversi difficoltà e divertimento. Ma in ognuno di essi ci sono diversi “ostacoli” appassionanti… Si arriva poi alla fine dei percorsi e si chiude la giornata, stanchi e felicissimi, con un bagno in un lago o in una pozza più ampia.
A Molini di Triora l’ultimo tuffo avviene nel Lago Degno, che è famoso come uno dei luoghi in cui si dice si riunissero le streghe.
A Rocchetta Nervina l’ultimo tuffo si fa dalla cascata di cui abbiamo parlato poc’anzi.
Dopo la svestizione si ripiegano le tutte e si riprende il sentiero breve o lungo che sia, per tornare al punto base (con le auto). Camminando capita spesso di chiudersi in lunghi momenti di un silenzio fatto di stanchezza fisica e di riflessioni. Le sensazioni di ciò che abbiamo appena vissuto ci riempiono di riflessioni e ci caricano di positività.
Effetto dell’immersione nella natura cui oramai purtroppo non siamo più abituati.

Se dopo aver letto questo post decidi di visitare i laghetti di Rocchetta Nervina, ritorni qui per lasciarci le tue impressioni? Ogni commento è ben gradito e ci aiuta a migliorare l’offerta di consigli e cose da vedere.

