Le esplorazioni di Maraina e Davide

Se desiderate spendere un piacevole pomeriggio a zonzo, vi consigliamo una gita semplice semplice.
Risalendo la Val Nervia e oltrepassando la bellissima Dolceacqua, in circa 6 minuti e lungo un tratto di provinciale selvatico che prefigura il sapore dell’alto entroterra ligure tra ulivi, basilico, castagni ed un gorgogliante torrente Nervia, si giunge ad un borgo piccolo piccolo e sonnacchioso.

Isolabona, ecco il nome del borgo, pare accogliervi con l’aria di chi umilmente non ardisce a gareggiare per lustro con le vicine perle dell’entroterra (si trova infatti posizionato esattamente tra le affascinanti Dolceacqua, Pigna ed Apricale).
Poco prima del paese, troverete uno slargo sul lato destro della provinciale, che vi permetterà di parcheggiare per un attimo la macchina e godere della vista del corso del torrente… e di una anticipazione di Isolabona.
A noi piace molto questo punto: il fiume percorre uno scalino ampio e basso attraverso cui le acque perdono colore e lasciano vedere la tessitura dei ciottoli del fondale. A nord, poco più in avanti, il paese fà capolino… Ci viene subito la curiosità di andare a vedere.
Risaliamo in auto e facciamo qualche centinaio di metri.

Entrando in paese ecco come stanno le cose: a sinistra troverete qualche costruzione più nuova, con una piazzetta piccola piccola, un semaforo e le scuole/municipio… A destra vedrete uno slarghetto che conduce al ponte pedonale che è l’accesso al paese. Il borgo è poco popolato e molto molto tranquillo, come fosse una roccia bassa e poco spigolosa adagiata su un cuscino di acqua placida.

Dove parcheggiare? Superate il semaforo e seguendo le indicazioni per Apricale attraversate il ponte carrozzabile e girate subito a destra. Presso il complesso sportivo troverete tutto il parcheggio che vi serve.
A questo punto potete, come abbiamo fatto noi, accedere al paese dall’archivolto che collega il parcheggio al borgo.
Questo passaggio è largo ed ha un soffitto basso basso… vi dice chiaramente che state abbandonando la modernità per visitare un paese abitato da 700 persone che è qui dal XIII secolo… Pertanto, ricordatevi che siete in vacanza e state visitando un borgo ligure fuori dal tempo in una gitarella leggera: svestitevi della fretta tipica dei nostri giorni e giocate a perdervi tra i vicoletti con passo lento e occhio curioso. Proprio come facciamo sempre noi.

Aprite i recettori, lasciate parlare i sensi.

Olfatto: vi assalirà un odore di pietra, legno, umidità e muffa… E’ così in questi borghi dove il sole fatica ad entrare e le case si sostengono una con l’altra. Annusate, annusate ed annusate …Questi sono gli odori della storia, della lentezza del passare del tempo. In città non ci sono e non ci sono mai stati. E forse scompariranno anche da qui: se notate ci sono molti bed&breakfast e poche persone del posto; anche qui giungono le trasformazioni ed i problemi legati a lavoro e spopolamento.

Tatto: le pietre calcaree, l’ardesia dei portali, il legno delle porte di case e cantine, i ciottoli per terra. Ogni cosa è consunta così rugosa che pare sgretolarsi o è lisciata dai passi delle vite di quegli abitanti di Isolabona che per secoli hanno coltivato uliveti, vigne e frutteti lottando contro i pendii, la scarsità di spazi ed un clima molto più rigido rispetto a quello della costa e che ha aria gelida che scende direttamente dalle Alpi marittime.
Toccate. Lasciate che la matericità di questa vita entri in contatto con voi.

Vista: noi abbiamo curiosamente esplorato ogni caruggio, ogni anfratto, ogni appoggio di pietra su pietra …immaginando gli interni delle case, provando a seguire l’invito delle scale ripidissime, sfidando il buio degli intrichi dei saliscendi, meravigliandoci di come gli ingressi delle case siano tutti molto molto molto contigui.
Alzate gli occhi, e vedrete finestrelle carine, piccioni e rondini, vasetti con piante colorate, tetti che si sovrappongono, archi che sfidano la statica, e scampoli di cielo.

Gusto: Isolabona è famosa per un dolce natalizio che si chiama Cubaita e che non c’è (o non c’è più) ad esempio sulla costa. Come tutti i piatti delle culture povere e contadine la cubaita è un piatto estremamente semplice: nocciole intere, limone, miele, ostie.
Una delle sue particolarità, oltre quella di mettere a dura prova i muscoli mandibolari ed i denti, è quella di avere sulle ostie, o cialde, a rilievo i monogrammi di ciascuna famiglia che la realizza: le ostie venivano pressate con due pinze personalizzate, come fossero due timbri ex libris. La cubaita si trova in panetteria o al bar.

Con i sensi all’erta, vi consigliamo quindi di perdervi piano piano per il paese affacciandovi dalle piazzette che penzolano sul Rio Merdanzo poco prima che esso si unisca al Nervia, o salendo al Castello Doria (splendida architettura militare), o bevendo un sorso di acqua fresca dalla fontana che è lì al nostro servizio dalla fine del 1400. Andate a curiosare nella chiesa Parrocchiale, umile e dimessa, o se è aperto, non mancate di entrare nell’imperdibile Santuario della Madonna delle Grazie.

Si tratta di meravigliosa chiesetta a navata unica con volte a crociera splendidamente affrescata e dal gusto tardo medievale pregiatisismo. Un gioiellino poco conosciuto che vi lascerà molto soddisfatti. La trovate fuori dal borgo, vicino al ponte carrozzabile che porta ad Apricale.

Prima di tornare verso la costa e se Isolabona vi sarà piaciuta, prendete ancora un momento per scattare due selfies sul ponte medievale che permette l’accesso alla città. E’ molto carino ed il suo parapetto è dotato di una edicola votiva e di banchi per sedersi e vivere con il ritmo ancestrale e immoto tipico dei paesi. Tirate il fiato ed ascoltate l’acqua che scorre più sotto. Non è rigenerante?

Se dopo aver letto questo post decidi di visitare Isolabona, ritorni qui per lasciarci le tue impressioni? Ogni commento è ben gradito e ci aiuta a migliorare l’offerta di consigli e cose da vedere.

12 risposte a “Breve gita a visitare una gemma: Isolabona”

  1. Avatar Ponente Ligure, risalendo la Val Nervia: Dolceacqua, Isolabona, Apricale – Maraina in viaggio

    […] Per approfondire ulteriormente su Isolabona leggi il post che io e Davide abbiamo scritto sul blog Visitare l’estremo Ponente Ligure. […]

    "Mi piace"

  2. Avatar Anna
    Anna

    BELLISSIMO, UN LUOGO DEL CUORE! BRAVI

    "Mi piace"

  3. Avatar Micol
    Micol

    Non vedo l’ora di poter vedere i posti descritti e fotografati.

    Grazie della suggestione 🤩

    "Mi piace"

    1. Avatar Marina Lo Blundo e Davide Traverso

      Felici di averti ispirato ! A presto

      "Mi piace"

  4. Avatar Alessandro Palli
    Alessandro Palli

    Posti magnifici , li visiteremo presto grazie dei vostri suggerimenti e cura dei dettagli
    Alessandro e Angelica

    "Mi piace"

  5. Avatar Elena
    Elena

    Posti bellissimi…da fiaba che bisogna assolutamente visitare per sfuggire dai soliti luoghi. Grazie

    Piace a 1 persona

  6. […] e nella sua profonda valle trovano posto, tra gli altri, i comuni di Camporosso, Dolceacqua, Isolabona e […]

    "Mi piace"

  7. […] le case direttamente fondate sul muraglione dell’argine, un po’ come avviene anche a Isolabona. L’impatto è notevole, ed è solo […]

    "Mi piace"

  8. […] dall’Hotel Rosalia a Bordighera, si risale la Val Nervia, superando Camporosso, Dolceacqua e Isolabona, fino a Pigna, dove incontrerete due bivii in cui tenere sempre la sinistra (il primo bivio è […]

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Ponente Ligure, risalendo la Val Nervia: Dolceacqua, Isolabona, Apricale – Maraina in viaggio Cancella risposta