Le esplorazioni di Maraina e Davide

Il borgo medievale di Pigna è uno dei gioielli dell’entroterra della Val Nervia. Secondo la storiografia più recente Pigna possiede radici che affondano fino nella epoca preistorica, ma evidentissimi ed affascinanti sono i segni del suo passato medievale.

Per raggiungere Pigna è sufficiente, partendo dall’Hotel Rosalia, prendere la Via Aurelia in direzione ponente fino allo svincolo con la SP64 che, risalendo il Torrente Nervia, ci fa attraversare i paesi di Camporosso, Dolceacqua e Isolabona, per un totale di circa 30 min.

Poco prima di arrivare al cuore del borgo attira la nostra attenzione un grande edificio in semiabbandono: l’ex Casa di Riposo Isnardi, che alle sue spalle nasconde i ruderi della Chiesa romanica di San Tommaso.
Percorso un breve sentiero in salita rimaniamo a bocca aperta davanti a uno spettacolo che ci riporta indietro nel tempo. Dell’antica pieve benedettina, fondata nel XII secolo, rimangono in piedi solo la facciata, la navata sinistra e, in parte, l’abside.
Ciò che un tempo era l’interno della chiesa, oggi è un prato chiuso sul lato monte dall’unica parete rimasta in piedi e dalla controfacciata. La pietra a vista conferisce un senso di antico e di sacrale all’intero complesso.
A giudicare da ciò che si vede, sotto il piano attuale, in corrispondenza dell’abside e almeno dell’abside della navata destra, doveva esserci una cripta… gli archeologi che sono in noi iniziano a elucubrare, a cercare lacerti di affreschi, fasi costruttive…

La chiesa di San Tommaso andò in disuso, e da lì in abbandono e crollo, dopo il 1789, e i ruderi furono sapientemente smontati per costruire gli edifici lì accanto, dapprima con funzione militare, ora di ricovero. Resta il fascino di un luogo antico, che sembra atterrato da un altro pianeta, da un’altra epoca. Molto, molto suggestivo.

Pieve benedettina di San Tommaso

Giunti al paese, lasciamo l’auto imboccando una via sulla sinistra che conduce al parcheggio pubblico. Tramite una scalinata saliamo alla porta del borgo.
Alzando gli occhi ci colpisce una alta parete di roccia incredibilmente costellata di fichi d’india, da cui sgorga a picco una potente cascata. Di fronte a noi, il non lontano borgo di Castel Vittorio che domina dall’alto la stretta valle.

La vista sulla valle a nord-est e Castel Vittorio

Superata la porta giungiamo subito in Piazza XX Settembre, uno spazio di forma rettangolare cinto a destra dalla Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo e a sinistra da una balconata che offre una bella vista sulle valli. Restiamo affascinati dalle pietre nude e dai fianchi decorati delle finestre… e con il naso all’insù ammiriamo il campanile appuntito ed austero, che ci rimanda a secoli lontani.

Di notevole interesse oltre alla loggia di Piazza Vecchia, ricostruita dopo i danni subiti nella seconda guerra mondiale (vi suggeriamo di approfondire le vicende della “Libera Repubblica di Pigna in Val Nervia” e degli scontri tra le formazioni partigiane e quelle degli occupanti tedeschi), è la chiesa di San Michele Arcangelo il cui fronte principale, dotato di un pregevole rosone, affaccia su una piazzetta così stretta e minuscola che rende praticamente impossibile fotografarlo per intero. La chiesa, edificata nel XIII secolo e ampliata nel XVI, ha un interno diviso in tre navate e molto spoglio. Solo le pareti della zona absidale sono affrescate. Dietro l’altare si conserva come una impressionante cascata d’oro una gigantesca pala con polittico di Giovanni Canavesio che misura 4.5 m di altezza.

La loggia di Piazza Vecchia, del XIV secolo
Uno scorcio del borgo di Pigna

Usciti dalla chiesa di San Michele girovaghiamo per il borgo. Pigna è un intrico fittissimo di carrugi, un sali/scendi continuo in cui le case sono addossate una all’altra come a sostenersi, a stringersi contro il freddo, a fare comunità. Il borgo è pieno di angoli da fotografare, ci perdiamo con gioia e occhio curioso e arriviamo ad un’altra bellissima piazza in quota: Piazza Castello. Si tratta di un ampio spazio circondato per tre lati da antichi palazzi nobiliari (li riconosciamo dai portali di ardesia istoriata e dalle articolate facciate). Il quarto lato, dotato di un basso parapetto, si getta parzialmente a strapiombo sul fianco dello sperone roccioso su cui il paese è adagiato.
Questa piazza era originariamente occupata da un castello attorno cui tutto il borgo nel tempo si è sviluppato (guardando il borgo dall’alto tutto ciò è più che evidente): oggi vi si affacciano bar, ristoranti e b&b e il paese la utilizza come fulcro scoperto della sua vita sociale estiva.

Una vista di Piazza Castello

I tesori di Pigna non si esauriscono nell’accrocco del borgo: sulla collina alle spalle del paese sono da visitare presso il cimitero comunale la Chiesa di San Bernardo con gli importantissimi affreschi del Quattrocento ligure ad opera di Giovanni Canavesio. Recentemente restaurati, gli affreschi sono un trionfo di colore.
Chi è appassionato di storia troverrà a Pigna da visitare tante altre tra pievi, cappelle e chiese quali ad esempio: la Cappella di San Pancrazio o quella di San Rocco e Sebastiano, il Santuario della Madonna del Passoscio, la Cappella della Madonna delle Grazie… noi le esploreremo prima possibile…

…ma per chiudere vogliamo parlarvi del ponte medievale sul Rio Carne, che insieme a quello pregevolissimo delle Grazie (ubicato alla destra del paese), incornicia un paesaggio idilliaco fatto di acqua cristallina, bosco lussureggiante, fasce liguri e rocce selvagge.

Tutto attorno al paese, risalendo queste strette valli lungo sentieri nascosti è possibile trovare luoghi incantati in cui fare il bagno: i famosi laghetti, altro elemento tipico di questi borghi della liguria di Ponente in cui il tempo pare essersi fermato.

Le alture coltivate, e la valle che conduce al mare, lontano
Uno scorcio di Pigna sul far della sera, preso dal ponte della Cappella di San Pancrazio

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4 risposte a “L’incanto di Pigna”

  1. […] Il torrente Nervia divide i comuni di Camporosso Mare e Ventimiglia e nella sua profonda valle trovano posto, tra gli altri, i comuni di Camporosso, Dolceacqua, Isolabona e Pigna. […]

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  2. […] meraviglioso borgo di Pigna abbiamo raccontato in questo articolo: L’incanto di Pigna. Oggi vogliamo descrivervi una passeggiata di circa mezz’ora di cui siamo venuti a conoscenza […]

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  3. […] raggiungere Castelvittorio, dunque, una volta superato il borgo di Pigna si imbocca il bivio che sale: la strada non è particolarmente larga e prevede alcuni tornanti, ma […]

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  4. […] Rosalia a Bordighera, si risale la Val Nervia, superando Camporosso, Dolceacqua e Isolabona, fino a Pigna, dove incontrerete due bivii in cui tenere sempre la sinistra (il primo bivio è quello per […]

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