Le esplorazioni di Maraina e Davide

castello doria dolceacqua

Dolceacqua è uno dei borghi più conosciuti del ponente ligure. Sarebbe molto facile dedicare a questo incantevole paese un post descrittivo come tanti altri che si possono reperire in rete.
Pertanto abbiamo deciso di concentrare l’attenzione sull’elemento che ne caratterizza massimente l’aspetto e che nei secoli ne ha determinato la storia: il Castello Doria, un’imponente fortezza di origine medievale che nei secoli si è trasformata in elegante residenza signorile. Il volume architettonico del Castello Doria, allo stato attuale di rudere è imponente e fortemente iconico: un grande corpo quadrangolare dotato di numerose feritoie e bucature è affiancato sul davanti da due slanciate torri quadrate dalle ampie finestrature. I fianchi e il retro dell’edificio sono conservati in parte e lasciano a vista una antichissima torre circolare che svetta ancora molto alta.
Questa è l’immagine che come noi, nel 1884 Monet potè vedere ed omaggiare con alcuni dei suoi quadri.

“Le Château de Dolceacqua” (Claude Monet, 1884)

Come raggiungere Dolceacqua: partendo dall’Hotel Rosalia svoltate a sinistra e prendete la Via Aurelia fino all’incrocio con la SP64 e Corso della Repubblica, nei pressi della Parrocchia di Cristo Re, poco prima della rampa che scavalcando la linea ferroviaria vi conduce alle porte di Ventimiglia.
Svoltate e destra, e proseguite sempre dritto fino ad arrivare a Dolceacqua, con un percorso tranquillo che in auto dura circa 15-20 minuti e che risale la Val Nervia passando per Camporosso.

Dove parcheggiare a Dolceacqua: l’opzione più comoda è quella del grande parcheggio che si trova ai piedi del castello, poco oltre il ponte medievale.
Se non trovate lì, potete scegliere di percorrere un pezzettino di strada a piedi parcheggiando all’ingresso del paese, nei pressi del municipio e delle poste, a sinistra; oppure, prendendo il ponte moderno che troverete sulla vostra destra appena giunti in paese, nel parcheggio sopra ai campi sportivi.

Salire al castello: dovete immergervi nel cuore del borgo attraversando il ponte a schiena d’asino e la porta fortificata che si innesta alla fine della sua arcata. Essa vi condurrà a Via del Castello, l’arteria principale del borgo: una viuzza stretta, costellata di porte e negozietti, che con una pendenza decisa risale come una spina dorsale tra le case. Durante la salita potrete ammirare numerosi angolini caratteristici e alcuni punti in cui le case raggiungono una notevole altezza.

Via del Castello nel suo tratto finale vede il diradarsi delle case, fino ad un piccolo piano in cui a destra si trova una fontana antica. Davanti a voi avete una delle postierle che conducevano sulle colline retrostanti il castello. Alla vostra sinistra una casa un tempo fortificata che fungeva da primo sbarramento alla lunga rampa di accesso alla rocca, e le imponenti mura.
Prima di percorrere la rampa, potete, se vi va, rifocillarvi con l’acqua della fontana e giocare a fare le vedette sfruttando la prima delle numerose passerelle in acciaio Cor-ten che sono state posizionate sul monumento a seguito del recente restauro conservativo, concluso nel 2015.

Prendete la rampa e dopo qualche metro troverete il gabbiotto della biglietteria. Il biglietto ha un prezzo più che accessibile e accetta alcune convenzioni.

Saliamo percorrendo l’ultimo tratto di rampa. Alla sinitra si aprirà man mano la vista sui tetti del borgo…potrete giocare a individuare quali case posseggono i fortunati terrazzi che godono di questa vista… e poi sulla Val Nervia, fino al mare.

Vi accoglie un piccolo spiazzo semicircolare protetto dalle vestigia di un muraglione alto e finestrato che doveva svolgere una funzione di protezione della facciata (su cui restano pregevoli tracce del ricco decoro a riquadri ed ondine che un tempo la caratterizzava) e di accoglienza ulteriore dei visitatori illustri.
La porta di accesso al castello è fiancheggiata da due piccoli fossati ed ha tutto il carattere di una architettura militare: stretta e senza particolari decori, con alcune feritoie per le fucilerie.

Si accede ad un ambiente rettangolare alle cui pareti pannelli raccontano la storia del castello. Due ambienti, a destra e a sinistra del varco che conduce al cuore del castello, propongono video dedicati l’uno alla storia del paese di Dolceacqua e della Val Nervia, con uno slideshow di di fotografie storiche, l’altro con un racconto del passaggio del pittore impressionista Claude Monet da Dolceacqua; in un terzo piccolo ambiente, un videomapping racconta la leggenda di Lucrezia e dello Ius Primae Noctis che ella dovette subire da parte del Marchese Imperiale I Doria. Naturalmente lo Ius Primae Noctis non è mai esistito, è un’invenzione ottocentesca che ricorre in varie tradizioni di diversi paesi un po’ in tutta Europa.

Entriamo nel cuore del castello. Che in realtà è oggi una corte scoperta dedicata ad ospitare gli eventi organizzati dal Comune del borgo. A sinistra si trova una fontana decorata con un una nicchia sormontata da una grossa conchiglia, che appartiene alla fase in cui il castello, persa la funzione prettamente militare, divenne una residenza riccamente decorata (XVI-XVII secolo). Poco più in alto, a collegare un volume a più piani, molto più antico, vedrete una torre circolare che si trova in stato di rudere nella sua parte sommitale e che attualmente non è accessibile.

Davanti avrete un muro con alcune grandi aperture che funziona attualmente da quinta scenica e nasconde uno spazio ampio a due piani che era l’accesso est del castello. In questo spazio, il recente restauro ha inserito alcuni interventi di collegamento verticale e passerelle, sempre in cor-ten, che vi permetteranno di affacciarvi sulla Val Nervia e osservare gli spazi del castello da altri punti di vista.
Alla vostra destra si trova un corridoio voltato al di sopra del quale si trovava il camminamento di ronda.

Se volgerete le spalle alla rampa da cui siete giunti, vedrete che al di sopra del volume di accesso al castello, incastonato tra le due torri, si trova un piano ulteriore, raggiungibile tramite una scalinata.
Attualmente questo piano ospita un volume di vetro che all’occorrenza è in grado di ospitare conferenze ed eventi di carattere culturale. Da questo piano potete sporgervi per curiosare all’interno delle torri (inaccessibili)… Si vedono le volte, i decori e attraverso le bucature alcuni scorci impressionanti sul borgo…e sul mare.

Il Castello Doria nasce attorno al XII secolo come fortificazione di controllo sulla Val Nervia, con vista su un fazzoletto di costa. Nel corso della sua storia l’edificio si modifica per resistere ad assedi, trasformandosi in seguito in elegante residenza in grado di accogliere personalità illustri quali Napoleone Bonaparte. Ad un occhio attento non possono sfuggire le differenze di fasi della vita di questo affascinante edificio, e sopratutto il fatto che è chiaramente distinto un primo nucleo architettonico costituito dal volume che gravitava attorno al torrione circolare ed alla porta est che si apre sulla collina immediatamente alle spalle del castello. Questa è indubbiamente la fase più affascinante del monumento, ma purtroppo è anche quella meno conservata.
Tutto cio che potete vedere è inerente alla fase gentilizia, ed a quella “napoleonica” in cui l’edificio ha una parte padronale con alloggi di grande pregio con vani di ampio respiro e subito successivamente si dota per necessità di alcune soluzioni militari quali feritorie per fucilerie e cannoni leggeri.
Indubbiamente la complessità di questa architettura rivela il ruolo politico che essa ebbe nel passato più o meno recente del territorio.

Potremmo spendere molte parole anche riguardo all’evoluzione del borgo stesso di Dolceacqua, il quale come il castello ha subito una notevole e riccamente testimoniata evoluzione, ma per brevità ne parleremo in un prossimo post.

Se dopo aver letto questo post decidi di visitare il Castello Doria, ritorni qui per lasciarci le tue impressioni? Ogni commento è ben gradito e ci aiuta a migliorare l’offerta di consigli e cose da vedere.



2 risposte a “Il castello Doria a Dolceacqua”

  1. Avatar Ponente Ligure, risalendo la Val Nervia: Dolceacqua, Isolabona, Apricale – Maraina in viaggio

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